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Sommario "Le Pale di San Martino a piedi, in auto, in MTB"

L'ITINERARIO IN AUTO INTORNO ALLE PALE DI SAN MARTINO E SAN LUCANO

PAGINA 1

Agordo - Valle di San Lucano - Cencenighe Agordino - Canale d'Agordo - Valle di Gares - Falcade - Passo di Valles - Paneveggio - Passo Rolle - San Martino di Castrozza - Fiera di Primiero - Val Canali - Passo di Cereda - Gosaldo - Forcella Aurine - Frassenè - Agordo

Lunghezza totale dell'itinerario - 135 km circa

carta dell'itinerario

Agordo, località di partenza dell'itinerario, è il capoluogo di un vasto territorio montuoso con importanti gruppi dolomitici. Sia sulla destra che sulla sinistra orografica della valle cime e vette affascinanti e famose si alternano senza soluzione di continuità. Il paese storicamente rappresentò sempre il punto di riferimento economico della zona, un’economia per secoli povera, dato che l’area era scarsamente produttiva dal punto di vista agricolo. L’unica ricchezza furono, a partire dal XII secolo, le miniere, che fornivano materiale per la manifattura bellunese delle spade e per la zecca veneziana. Sicuramente l’area più interessata dallo sfruttamento minerario fu quella della Valle Imperina (raggiungibili in auto scendendo per alcuni chilometri verso Belluno), dove si utilizzavano i giacimenti di galena argentifera (sfruttamento protrattosi fino al ‘500) e di pirite cuprifera. Molte miniere vennero tenute aperte fino al ‘900 (l’ultima fu chiusa nel 1962) anche se negli ultimi decenni venivano sfruttate solo per la produzione di acido solforico.

L'itinerario prevede quindi di seguire l'ampia strada che corre lungo il Cordevole in direzione Cencenighe per raggiungere subito Taibon Agordino. Qui si può subito compiere la prima interessante digressione, inoltrandosi a sinistra all'interno della splendida valle di San Lucano.

Poche valli dolomitiche possono proporre panorami così vari e grandiosi come quelli messa in mostra dalla Valle di San Lucano. Il lungo solco, infatti, penetrando profondamente all’interno del gruppo delle Pale di San Martino si offre come naturale “ponte” verso l’Altipiano delle Pale, la Val Canali e la Valle di Gares. In questa sua corsa verso le Pale, il solco si è però fatto spazio tra due gruppi montuosi di straordinaria bellezza: il dolomitico gruppo dell’Agner e le verticali pareti delle Pale di San Lucano. Ecco che, anche per questi due gruppi, la valle si presta ad essere il naturale trampolino di lancio per escursioni varie e dalle accattivanti mete.

Si percorre quindi  tutta la valle, fino a Col di Prà transitando anche per gli spettrali ruderi di Prà e Lagunaz, i due paesi distrutti nel 1908 da una frana caduta dal Pizet.

Ritornati a Taibon e si riprende a salire la Valle del Cordevole, superando Listolade e la strada che permette di accedere al Gruppo della Civetta (vedere articolo dedicato al giro del Monte Civetta) superando un affascinante tratto in cui il torrente ha scavato una bella e profonda forra ed arrivando a Cencenighe Agordino,  nodo idrografico e viario di notevole importanza famoso per aver dato i natali a Papa Luciani. Qui, infatti, giunge da sinistra il Torrente Biois, uno dei principali affluenti del Cordevole, corso d’acqua che si fa spazio tra le muraglie dolomitiche delle Cime di Pezza e dell’Auta e le ardite guglie delle Pale di San Martino. Accanto al torrente corre la statale del Passo di San Pellegrino, che ricalca a grandi linee l’antica strada che, attraversando la Valle del Biois, portava al valico scendendo poi nella trentina Val di Fassa. Si entra quindi nella Valle di Bios, seguendo le segnalazioni stradali per Falcade.

  pagina successiva (itinerario in auto pag. 2)

 

 

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