Nella zona orientale del
Trentino, al confine con il Veneto, esiste, ormai da più di trentanni, un parco che
rappresenta, a nostro parere, una delle realtà più positive del territorio della
provincia autonoma di Trento: il Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino.
Larea protetta, che ha
unestensione di circa 20.000 ettari, gioca le sue carte naturalistiche sul contrasto
tra le verdi distese boscate di Paneveggio e le fiere, ardite torri delle Pale di San
Martino,
bianche, dorate o rosse
a
seconda dell’ora del
Le Pale
di San Martino
giorno in cui le si osserva.
Larea protetta, purtroppo, è sicuramente troppo ristretta essendo solo
una
frazione, importante ma sempre
parziale, di un complesso montuoso ben più vasto. La Foresta di Paneveggio si estende,
infatti, nellultimo lembo di quel grande, incontaminato, solitario territorio
montano che include
la Catena dei Lagorai e il
Gruppo della Cima dAsta, in assoluto le montagne meno antropizzate del Trentino
(basta prendere una carta per accorgersi che strade, impianti di risalita, insediamenti
urbani sono praticamente assenti).
La
Foresta e il Lago di Paneveggio
Le
Pale di San Martino, invece, sono
protette
esattamente a metà, perché la loro parte bellunese, che si allunga poi nelle Pale di S.Lucano e nel
Monte Agner, non gode di alcuna
salvaguardia ambientale.
Tra le principali
realtà attuali del parco c'è, sicuramente, la Foresta di Paneveggio.
Parlando della Foresta di
Paneveggio, ovviamente, non si parla di un gruppo montuoso ma di un "gruppo"
botanico.
La foresta, da molti
considerata tra le più belle delle Alpi, ricopre infatti la parte più orientale dei
Lagorai, quella che va ad articolarsi, presso il Passo Rolle, con il gruppo delle Pale.
Già
protetta da un parco
Nella
Foresta di Paneveggio
naturale, la foresta si
estende per 2690 ettari e la sua specie
più caratteristica è labete rosso. Lalto pregio di questa conifera rese il bosco uno dei preferiti dalla Repubblica di Venezia, che da
qui prelevava parte del legname per costruire la sua flotta. Protetta da tagli eccessivi
negli anni in cui appartenne sia ai Conti del Tirolo che a Casa dAustria, dopo la
Prima Guerra Mondiale passò al demanio italiano e quindi alla Provincia Autonoma di
Trento. Una particolarità dei tronchi di abete rosso
di questa foresta è quella di
essere particolarmente adatti alla costruzione delle casse di risonanza degli strumenti
musicali. Cosa nota, per altro, da secoli, visto che anche
gli Stradivari salivano
fin
quassù per scegliere
il legno per i loro violini.
La
foresta sopra al Lago di Paneveggio
La tecnica per scegliere un buon tronco
armonico,oggi come allora, consiste nel battere un colposecco con il palmo della mano sul tronco appoggiando su
questo lorecchio per sentirne la risonanza. Da ricordare che nei pressi della
foresta, ai laghi Colbricon sono stati rinvenuti resti di insediamenti di cacciatori che
qui si accamparono nel 7.500 a.C., con i quali sono state ricostruite le abitudini di vita
di uomini primitivi.
INFORMAZIONI
Ente Parco - Paneveggio - Pale
di San Martino, a Tonadico di Primiero, tel. 0439/64854
Centro visitatori - due centri
per il Parco Paneveggio - Pale di San Martino: a Paneveggio, tel. 0462/56283; a S. Martino
di Castrozza, tel. 0439/768859
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(i rifugi delle Pale di san Martino)
Preparazione per Enti e Amministrazioni
di progetti e preventivi sulle potenzialità turistiche del
loro territorio. Preparazione di progetti e articoli per
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naturalistico e turistico.