un facile anello da Domador all’ombra del Sass d’Ortiga
e un'impegnativa
traversata per la Val Canali per la Forcella delle Mughe
carta dell'itinerario
dislivello 450 m
(itinerario facile per il Pianlonch), 1550 m (itinerario
impegnativo per la Val Canali)
tempo complessivo 2.45 ore
(itinerario facile per il Pianlonch),7 ore (itinerario
impegnativo per la Val Canali)
itinerario segnato (bianco-rosso)
difficoltà facile, per tutti, il percorso fino al
Pianlonch; per escursionisti
esperti la traversata per la Val Canali
carte: Kompass 1:25.000 n. 022 "Pale di San Martino"
accesso Da Belluno si segue la statale n.203d in direzione Agordo
immettendosi, poco dopo, sulla statale n.203 con la quale si arriva a Agordo. Da
qui con la statale n.347 si sale a Frassené, quindi alla Forcella Aurine, poi a
Gosaldo, e infine alle prime frazioni di Mis. Nei pressi della frazione Sarasin,
ponendo attenzione a destra, si imbocca la strada per Domador, via stretta ma
asfaltata che sale fino ai prati di Domador (1300 m). Qui, in ampi spazi
predisposti, si parcheggia l’auto
Questo itinerario rappresenta, da solo, una gratificante gita
all’ombra di alcune delle più importanti vette dolomitiche della catena dell’Agner,
quali la Croda Granda, i Vani Alti e il Sass d’Ortiga. Il percorso facile
termine ad uno dei più spettacolari pianori di tutta la catena delle Pale
di San Martino, il Pianlonch, al centro del quale sorge il Bivacco Menegazzi. Per i più esperti
ed
allenati, invece, raggiungere il Bivacco Menegazzi altro non è che il preludio a
ben più lunghi ed impegnativi percorsi di cui molto gratificante quello per la
Val Canali e il Rifugio Treviso. E' questa una grandiosa traversata in cui si
supera la dosale Agner, Croda Granda e Sass
d’Ortiga proprio sotto quest’ultima asperità utilizzando uno dei più
affascinanti valichi per la Val Canali, la Forcella delle Mughe. Quest’ultima,
conosciuta sul versante agordino come Forcella Delle Grave (alcune carte
riportano, erroneamente, il toponimo, mai sentito, di Forcella dell’Ortiga),
viene raggiunta prima per faticosi sfasciumi e poi con uno stretto cunicolo
invaso da massi superabili solo aiutandosi con le mani. Per questo la traversata,
anche se non presenta alcun tratto veramente pericoloso, è consigliato solo ad
escursionisti esperti.
Ci si incammina
lungo la strada principale, sterrata, in direzione della Casera Cavallera, via
che subito fa una netta curva a destra, dove si trascura
una sterrata a sinistra, salendo ripida nel bosco di conifere. Velocemente si
arriva ad una larga sella dove la pista spiana (località Prà d Forca, 1418 m). Qui, a sinistra, parte il sentiero segnato per la Casera Cavallera. Lo si imbocca, passando tra alta vegetazione erbacea e poi
entrando nel bosco. Il sentiero, largo e ben tracciato, sale ripido per poi
piegare a ovest ed andare a superare alcuni canaloni. Quindi riprende la salita
ripida, al termine della quale si entra nei prati sottostanti la Casera Cavallera, edificio che già appare in alto. Raggiunta la casera (1679 m;
aperta nel periodo estivo, è possibile anche mangiare e dormire su richiesta) si
prende la strada che qui giunge, via che, velocemente, porta ad un bivio. Si
prende a sinistra e, su sterrata, si sale dolcemente per entrare finalmente nel Pianlonch, uno stupendo prato sovrastato dall’imponente piramide del Sass d’Ortiga.
Al margine sinistro del pianoro è ben visibile il Bivacco Menegazzi, che
velocemente si raggiunge (1737 m). Qui termina il percorso facile, percorribile
anche da escursionisti poco esperti e poco allenati.
Chi vuole incamminarsi verso la Val Canali dal bivacco
segue la freccia indicatrice che segnala la
direzione per la Forcella delle Mughe. Ci si avventura quindi nel grande conoide
detritico che scende dalla forcella, tenendosi a sinistra e trovando i segnali
da seguire. Si sale per prati su traccia evidente che giunge a costeggiare un
grosso masso sotto il quale, in genere, trovano riparo pecore e capre. Poco più in alto, a quota 2000 m circa, si stacca a destra il
sentiero per la Croda Grande, da trascurare (l’inizio del
sentiero, comunque, è segnalato malissimo e quindi, in genere, non ci si accorge
nemmeno di superarlo). A questo punto si entra nella parte più sassosa del
vallone, salendo fino ad entrare in un canalino oltre il quale si effettua un
tratto in costa arrivando, quindi, sotto la Forcella delle Mughe. Inizia ora il
tratto più difficoltoso della salita, visto che si deve entrare in un canale
roccioso, un vero e proprio canyon invaso da enormi rocce e dove, spesso, ci si
deve aiutare con le mani per superare facili passaggi. La salita, malgrado
questo, è divertente ed affascinante e offre tutte le sensazioni richieste ad un
percorso d’alta montagna. Arrivati alla Forcella delle Mughe (2244 m) si cala
ora in Val Canali. La discesa, nel primo tratto, si svolge nel grandioso
anfiteatro chiuso dalla Pala del Rifugio, dal Sass d’Ortiga e dalla Pala della
Madonna e richiede il superamento di alcuni salti rocciosi, che, in genere
vengono aggirati. Precipitando a valle l’anfiteatro si trasforma in canalone che
viene disceso fino a sbucare nella più verde zona dove si trova il Rif. Treviso,
meta dell’escursione (1631 m). Il ritorno si svolge sulla via dell’andata e richiede circa
3.15
Preparazione per Enti e Amministrazioni
di progetti e preventivi sulle potenzialità turistiche del
loro territorio. Preparazione di progetti e articoli per
editori di guide e riviste di escursionismo e ciclismo a tema
naturalistico e turistico.