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ITINERARIO A PIEDI 1

Il Lago di Lesina

Foce Schiapparo - Torre Scampamorte - Cà Zappino - Punta Pietre Nere - Foce Schiapparo

carta dell'itinerario

Dislivello: 0 m

Difficoltà: Turistico, per tutti

Caratteristiche: facile percorso prevalentemente su stradelle

Tempo: 3 ore

Periodo consigliato: sempre

Carte: IGM 1:50.000 n. 383 "Sannicandro Garganico" e n. 384 "Vico del Gargano"

Accesso: DA Foggia si prende l’autostada A14 in direzione nord uscendo a Poggio Imperiale. Quindi ci si dirige verso Rodi Garganico e, dopo circa 22 km, si scende a Torre Mileto. Da qui, a sinistra, si prende il lungomare che, dopo Lido di Torre Mileto, giunge a Foce Schiapparo dove si parcheggia l’auto.

Presentazione - L’itinerario proposto si svolge sulla duna di Bosco Isola, un insieme di sedimenti fluviali e marini che, in epoche passate, chiusero un preesistente seno marino. Stessa cosa che, per altro, accadde al vicino Lago di Varano chiuso dalle dune dell’Isola. Il Lago di Lesina ha una estensione di 51 km quadrati ma la sua profondità, di solo 1,5 metri, ne rende le sponde paludose. Questo ha favorito l’avifauna, sia stanziale che di passo, che ha trovato nelle tranquille e pescose acque del lago un ambiente ideale. E’ facile infatti avvistare, tra le specie meno comuni, il cormorano, la spatola e il basettino. Specie che, però, non possono essere protette dai guardiaparco. Lesina, infatti, non rientra nell’area protetta secondo la perimetrazione del 1995. L’itinerario proposto vuol quindi essere una provocazione o meglio un aiuto affinché sia più facile a tutti vedere se, naturalisticamente, valeva la pena o no inserire quest’area nel nuovo parco.

Descrizione - Da Foce Schiapparo si supera il ponte metallico gettato sul canale di deflusso delle acque inserendosi sulla tranquilla pista a fondo naturale che porta alla Torre Scampamorte. L’antico edificio di avvistamento risale al ‘500 e si trova circondato da essenze tipiche della macchia mediterranea. Sulla stradetta si continua arrivando a Cà Gravaglione e poi si percorre tutta la sponda a mare del Lago di Lesina che si presenta acquitrinosa. Qui è facile avvistare l’avifauna. Si raggiunge poi Cà Zappino e quindi, sempre su pista sterrata, si arriva ad un importante bivio. Qui, nella zona paludosa, è frequente osservare i bufali ancora allevati allo stato brado. Trascurata la strada che piega a sinistra, si va a destra raggiungendo il canale da seguire per arrivare a Punta Pietre Nere, meta dell’itinerario. Con il percorso dell’andata si torna quindi al punto di partenza.

 

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