vai alla home page

la bibliografia da cui sono tratti gli itinerari

Itinerari in Italia a piedi, in auto, in MTB

a

presentazione autori del portale

scrivi per informazioni, consigli e proposte

per la pubblicità sul portale

statistiche e contatori

link selezionati di interesse turistico

ricerca delle località all'interno del sito

a
 

L'ITINERARIO IN AUTO

LA VIA SACRA PER MONTE S. ANGELO

Località di partenza: San Severo

Lunghezza: circa 60 km, tutti su strada asfaltata

carta dell'itinerario

Introduzione - "Similimente, quando ci fu noto / monte Galganeo, là dov’è Sant’Agnolo, / in fino a lui non mi parve ire in voto. / Con lo studio che fa la tela il ragnolo, ci studiavam per quel cammino alpestro / e passavam or questo or quel rigagnolo.

Così Fazio degli Uberti, nel suo "Dittamondo", ricorda il suo pellegrinaggio a Monte Sant’ Angelo e al suo santuario dedicato a S. Michele Arcangelo. Il poeta toscano ricorda, anche, il percorso montano per raggiungerlo, non certo agevole lungo le impervie vie del Gargano. Il pellegrinaggio al santuario di San Michele, per venerare l’impronta lasciata sulla roccia dall’Arcangelo, si perde nella notte dei tempi. Di certo c’è che l’edificio, sorto sulla grotta dove più volte apparì, a più di 1500 anni, risalendo al IV secolo. Il suo periodo di massimo fulgore lo conobbe durante la dominazione longobarda, periodo in cui fu innalzato a vero e proprio luogo di culto nazionale. Per i Longobardi, infatti, la figura dell’Arcangelo richiamava quella delle antiche divinità germaniche. Per questo fu scelta una via preferenziale per portare le genti in pellegrinaggio alla grotta, pista che divenne la Via Sacra dei Longobardi.

 Descrizione - Ancora oggi si può seguire il tracciato della Via Sacra in auto, visto che, ormai, l'antico percorso è tutto asfaltato (coincide grossomodo con la statale n. 272). Ugualmente racchiude molti motivi di interesse. Molti sono, infatti, i richiami storici e religiosi lungo l’antica via. La strada ha inizio da S. Severo e tocca prima il Santuario della Madonna di Stignano, del XVI secolo, poi S. Marco in Lamis, le cui vie cittadine vengono attraversate nella settimana pasquale dalla Madonna Addolorata, grande statua della Vergine portata a spalla dai fedeli. Quindi è la volta del convento di S. Matteo in Lamis, voluto dai Longobardi, e dell’antico centro di S. Giovanni Rotondo, famoso per il suo stretto legame con Padre Pio. Da non perdere la tradizionale "Sfilata degli Schiavoni" che si tiene in gennaio. Prima di giungere a Monte Sant’Angelo vuol però fare sfoggio di se anche la natura. Ecco quindi la Grava di Campolato, sulla destra della strada, la più profonda cavità del Gargano, che scende a -300 metri e poi le fresche latifoglie dei boschi che scendono dal Monte Spigno. Infine la visita al panoramico centro di Monte Sant’Angelo, l’abitato più alto del Gargano, di cui rimane impresso il quartiere Junno con la tipica disposizione a schiera delle case.

 

  pagina successiva (itinerario in MTB: Foresta Umbra)

 

 

Newsletter

Lascia la tua E-mail:  sarai informato sull'uscita dei  nuovi itinerari

 

Scrivi agli autori

Preparazione per Enti e Amministrazioni di progetti e preventivi sulle potenzialità turistiche del loro territorio. Preparazione di progetti e articoli per editori di guide e riviste di escursionismo e ciclismo a tema naturalistico e turistico.