Ritornati a S. Godenzo si raggiunge
Dicomano e quindi Londa da dove, tramite il
Valico Croce a Mori, si scende a Stia <<bianca, elegante tra il verde, melodiosa di
castelli sereni>>. Una tortuosa strada statale risale nuovamente lAppennino
per andare a superare il Passo della Calla e scendere a Campigna, attraversando le
<<interminabili valli selvose e deserte>> che, oggi, sono state inserite nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Campigna e Monte
Falterona. A Campigna, <<tra le case quadrangolari in pietra viva costruite dai
Lorena>>, si deve assolutamente percorrere a piedi il celebre Viale dei Tigli, caratterizzato da enormi esemplari arborei che vanno a costituire
uno dei tunnel verdi più maestosi dellAppennino. Galleria naturale dalla quale il
poeta guardava <<...accendersi una stella solitaria sullo sprone alpino e la selva
antichissima addensare lombra e i profondi fruscìi del silenzio.>>. Da
Campigna è anche possibile salire a piedi al Passo della calla, con l'antica mulattiera
che, con ogni probabilità, fu utilizzata dal poeta.
 Tornati a
Stia si attraversa ora tutto il fondovalle del Casentino, con un percorso dominato per
lunghi tratti dalla turrita sagoma del Castello di Poppi, uno dei più importanti e meglio
conservati della vallata.
Si giunge così a Bibbiena, antico
centro da dove parte la vecchia pista, percorribile solo a piedi, che fino a qualche
decennio fa portava alla Verna.
Da Bibbiena parte anche una comoda
ma tortuosa strada, salendo tra prati e boschi fino a che, allimprovviso, appare,
aggrappato al "crudo sasso" di dantesca memoria,
lEremo della Verna. <<Sulle stoppie interminabili sempre più alte si alzavano
le torri naturali di roccia che reggevano la casetta conventuale rilucente di dardi di
luce nei vetri occidui>>. Alleremo si può salire con una breve strada
asfaltata ma sicuramente più interessante è fermarsi alla località La Beccia e da qui
seguire a piedi la storica via selciata che, in pochi minuti, sale fino a raggiungere il
portone di ingresso del luogo di culto francescano.
La Verna è la meta del pellegrinaggio di Dino Campana e qui è possibile ritrovare
<<il corridoio dove si svolge la Via Crucis della vita di San Francesco>> e
gli <<atri profondi, fessure rocciose dove una scaletta in pietra si sprofonda in
unombra senza memoria>>, percepire <<lalito gelido degli
antri>>, e sentire che la <<campana della chiesetta francescana tintinna nella
tristezza del chiostro>>.
Alla Verna termina il pellegrinaggio
di Dino Campana, a cui fece seguito il ritorno del poeta a Marradi.
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