In auto da Marradi alla Verna

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cartagalgano_small.GIF (1909 byte) carta del percorso in auto

Ritornati a S. Godenzo si raggiunge Dicomano e quindi Londa da dove, campana15small.JPG (2412 byte)tramite il Valico Croce a Mori, si scende a Stia <<bianca, elegante tra il verde, melodiosa di castelli sereni>>. Una tortuosa strada statale risale nuovamente l’Appennino per andare a superare il Passo della Calla e scendere a Campigna, attraversando le <<interminabili valli selvose e deserte>> che, oggi, sono state inserite nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Campigna e Monte Falterona. A Campigna, <<tra le case quadrangolari in pietra viva costruite dai Lorena>>, si deve assolutamente percorrere a piedi il celebre Viale dei campana4small.JPG (8160 byte)Tigli, caratterizzato da enormi esemplari arborei che vanno a costituire uno dei tunnel verdi più maestosi dell’Appennino. Galleria naturale dalla quale il poeta guardava <<...accendersi una stella solitaria sullo sprone alpino e la selva antichissima addensare l’ombra e i profondi fruscìi del silenzio.>>. Da Campigna è anche possibile salire a piedi al Passo della calla, con l'antica mulattiera che, con ogni probabilità, fu utilizzata dal poeta.

campana11small.JPG (2245 byte)campana12small.JPG (4230 byte)Tornati a Stia si attraversa ora tutto il fondovalle del Casentino, con un percorso dominato per lunghi tratti dalla turrita sagoma del Castello di Poppi, uno dei più importanti e meglio conservati della vallata.

Si giunge così a Bibbiena, antico centro da dove parte la vecchia pista, percorribile solo a piedi, che fino a qualche decennio fa portava alla Verna.

Da Bibbiena parte anche una comoda ma tortuosa strada, salendo tra prati e boschi fino a che, all’improvviso, appare, aggrappato al "crudo campana7small.JPG (4651 byte)sasso" di dantesca memoria, l’Eremo della Verna. <<Sulle stoppie interminabili sempre più alte si alzavano le torri naturali di roccia che reggevano la casetta conventuale rilucente di dardi di luce nei vetri occidui>>. All’eremo si può salire con una breve strada asfaltata ma sicuramente più interessante è fermarsi alla località La Beccia e da qui seguire a piedi la storica via selciata che, in pochi minuti, sale fino a raggiungere il portone di ingresso del luogo di culto campana8small.JPG (1619 byte)francescano. La Verna è la meta del pellegrinaggio di Dino Campana e qui è possibile ritrovare <<il corridoio dove si svolge la Via Crucis della vita di San Francesco>> e gli <<atri profondi, fessure rocciose dove una scaletta in pietra si sprofonda in un’ombra senza memoria>>, percepire <<l’alito gelido degli antri>>, e sentire che la <<campana della chiesetta francescana tintinna nella tristezza del chiostro>>.

Alla Verna termina il pellegrinaggio di Dino Campana, a cui fece seguito il ritorno del poeta a Marradi.

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