Itinerario a piedi 3

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Da Bibbiena alla Verna, per la vecchia strada

cartagalgano_small.GIF (1909 byte) carta del percorso a piedi

Dislivello: 820 m
Difficoltà: percorso di tipo escursionistico
Tempo: 5.30 ore
Caratteristiche: facili mulattiere segnalate leggermente infrascate
Periodo: sempre
Cartografia: Multigraphic 1:25.000 n. 33/35 "Appennino Toscoromagnolo"

Accesso: Bibbiena è raggiungibile da Firenze (passando per Pontassieve) con la statale n. 70 del Passo della Consuma e da Arezzo con la statale n. 71 del Passo dei Mandrioli. L’itinerario parte proprio dalla statale n. 71 nei pressi della località Corsalone. Qui, proprio lungo la sponda destra del torrente Corsalone, corre la pista da percorrere.

Itinerario storico sotto tutti i punti di vista. Si svolge infatti conpletamente lungo l’antica strada che da Bibbiena saliva alla Verna e forestefoto30small.JPG (1467 byte)che rappresentava, fino a sessant’anni fa, la migliore via di collegamento tra la vallata casentinese e l’eremo francescano. Per questo è anche la via che, probabilmente, utilizzò Campana per salire al santuario dopo essere disceso nel fondovalle aretino. Molte immagini panoramiche lungo il percorso ricordano, infatti, i versi del poeta toscano.

Da Corsalone 326 m si attraversa un cancello arancione, sempre aperto, e si cammina lungo la sterrata che, in piano, si dirige verso Campi (seguire i segnavia bianco/rossi del sent. n. 43). Confluiti su una sconnessa lingua di asfalto si raggiungono le poche case di Campi 360 m, sparse nel fondovalle del torrente Corsalone. Da qui si prosegue sull’asfalto per poi piegare a destra su una diritta stadella sterrata che si avvicina al Corsalone. Superato quest’ultimo (un tempo su ponte crollato a causa di un’alluvione) si inizia a salire incontrando subito un caseggiato rurale. In questo tratto è evidente in tutta la sua larghezza e nella sua selciatura originaria la vecchia strada per la Verna. Poco dopo la via, che nel frattempo si è ristretta a causa dell’invadente vegetazione, incontra la rotabile che sale alla Verna. Questa va attraversata per proseguire dalla parte opposta sull’antica via selciata. Attraversando zone alberate con sottobosco cespuglioso, la pista si inerpica con alcuni rettilinei verso Case Nuove 734 m. Ritrovato l’asfalto, si piega su questo a sinistra e, poco doto, si entra tra le case del piccolo centro abitato (seguire i segnavia). Nuovamente sulla statale, la si attraversa e quindi si sale mantenendosi sulla sterrata che percorre il largo crinale sovrastante la rotabile. All’ennesimo incontro con l’asfalto lo si attraversa andando ad individuare, dalla parte opposta, lo stretto sentiero che corrisponde all’antica via per la Verna. Da qui non è più possibile seguire fedelmente campana7small.JPG (1873 byte)l’antico tracciato, troppo infrascato, ma i segnavia invitano a tenersi paralleli a questa, percorrendo prati-pascolo. E’ questo il tratto in cui appare la Verna, così ricordata da Campana: <<Sulle stoppie interminabili sempre più alte si alzavano le torri naturali di roccia che reggevano la casetta conventuale rilucente di dardi di luce nei vetri occidui>>.Con un ultimo sforzo si giunge ad incrociare la statale nei pressi delle poche, antiche case della Beccia 1024 m. forestefoto7small.JPG (2276 byte)Lasciata la statale si passa tra le case e si imbocca la storica via selciata che consente di salire alla Verna. Dopo poche centinaia di metri ci si ritrova davanti al portone d’ingresso dell’eremo francescano 1128 m, all’interno del quale è possibile ritrovare molti dei luoghi descritti da Campana. Il ritorno è per la via dell’andata.