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Itinerario storico sotto tutti i
punti di vista. Si svolge infatti conpletamente lungo lantica strada che da Bibbiena
saliva alla Verna e che rappresentava, fino a sessantanni fa, la migliore via di
collegamento tra la vallata casentinese e leremo francescano. Per questo è anche la
via che, probabilmente, utilizzò Campana per salire al santuario dopo essere disceso nel
fondovalle aretino. Molte immagini panoramiche lungo il percorso ricordano, infatti, i
versi del poeta toscano.
Da Corsalone 326 m si attraversa un
cancello arancione, sempre aperto, e si cammina lungo la sterrata che, in piano, si dirige
verso Campi (seguire i segnavia bianco/rossi del sent. n. 43). Confluiti su una sconnessa
lingua di asfalto si raggiungono le poche case di Campi 360 m, sparse nel fondovalle del
torrente Corsalone. Da qui si prosegue sullasfalto per poi piegare a destra su una
diritta stadella sterrata che si avvicina al Corsalone. Superato questultimo (un
tempo su ponte crollato a causa di unalluvione) si inizia a salire incontrando
subito un caseggiato rurale. In questo tratto è evidente in tutta la sua larghezza e
nella sua selciatura originaria la vecchia strada per la Verna. Poco dopo la via, che nel
frattempo si è ristretta a causa dellinvadente vegetazione, incontra la rotabile
che sale alla Verna. Questa va attraversata per proseguire dalla parte opposta
sullantica via selciata. Attraversando zone alberate con sottobosco cespuglioso, la
pista si inerpica con alcuni rettilinei verso Case Nuove 734 m. Ritrovato lasfalto,
si piega su questo a sinistra e, poco doto, si entra tra le case del piccolo centro
abitato (seguire i segnavia). Nuovamente sulla statale, la si attraversa e quindi si sale
mantenendosi sulla sterrata che percorre il largo crinale sovrastante la rotabile.
Allennesimo incontro con lasfalto lo si attraversa andando ad individuare,
dalla parte opposta, lo stretto sentiero che corrisponde allantica via per la Verna.
Da qui non è più possibile seguire fedelmente lantico
tracciato, troppo infrascato, ma i segnavia invitano a tenersi paralleli a questa,
percorrendo prati-pascolo. E questo il tratto in cui appare la Verna, così
ricordata da Campana: <<Sulle stoppie interminabili sempre più alte si alzavano le
torri naturali di roccia che reggevano la casetta conventuale rilucente di dardi di luce
nei vetri occidui>>.Con un ultimo sforzo si giunge ad incrociare la statale nei
pressi delle poche, antiche case della Beccia 1024 m. Lasciata la statale si passa tra le case e si imbocca la storica via
selciata che consente di salire alla Verna. Dopo poche centinaia di metri ci si ritrova
davanti al portone dingresso delleremo francescano 1128 m, allinterno
del quale è possibile ritrovare molti dei luoghi descritti da Campana. Il ritorno è per
la via dellandata. |