Lidea nata dalla lettura dei
Canti Orfici, e in particolare del brano "La Verna", è quella di Campana poeta
e "viandante". Pellegrino che annota in un particolare "diario di
viaggio" la lunga traversata a piedi da Marradi alla Verna, creando una sorta di
straordinaria "guida escursionistica". Salire sui monti tra Romagna e Toscana
accompagnati dai suoi versi è come rivivere lesperienza del poeta, rivedendo i
paesaggi, i borghi, le montagne da lui descritte e la gente da lui incontrata. Si
scoprirà, così, come spesso sia facile ritrovare ciò che colpì il poeta, spingendolo a
ricordarlo nel suo diario. Campana è quindi un poeta che va letto, studiato dopo aver
conosciuto il territorio in cui visse, dopo aver viaggiato, meglio a piedi, sui suoi
monti.
Località di partenza di questo
singolare viaggio tra poesia e natura non può che
essere Marradi, paese natale del poeta, da dove si può risalire, in auto, lungo la valle
di Campigno, attraversata spesso da Campana sullantica mulattiera che oggi
corrisponde per lunghi tratti alla stradella asfaltata che collega Biforco a Campigno. Da
Campigno <<paese barbarico, fuggente, paese notturno, mistico incubo del
caos.>> si può salire, ora solo a piedi sfruttando una malandata pista sterrata, a
Monte Filetto, altro luogo caro al poeta, che qui soggiornò: <<Il noce è davanti
alla finestra della mia stanza. Di notte sembra raccogliere tutta lombra e curvare
le cupe foglie canore come una messe di canti sul tronco rotondo lattiginoso quasi umano:
lacacia sa profilarsi come un chimerico fumo.>>.
Per raggiungere laltro punto
di sosta lungo la via del pellegrinaggio si deve tornare
a Marradi e da qui raggiungere San Benedetto in Alpe tramite il Passo dellEremo.
Quindi, superato lAppennino al Passo del Muraglione, si scende a San Godenzo, altro
luogo di cui si hanno testimonianze di passaggi del poeta.
Da San Godenzo parte la stradella
per Castagno dAndrea. <<Mi rallegra
il buon odore casalingo si spigo e di lavanda dei paesetti toscani. La chiesa ha un
portico a colonnette quadrate di sasso intero, nudo ed elegante, semplice ed austero,
veramente toscano>>. Castagno dAndrea e la sua piccola chiesetta sono, ancora
oggi, così. Dominati dallincombente sagoma del Monte Falterona <<....verde
nero e argento: la tristezza solenne della Falterona che si gonfia come un enorme
cavallone pietrificato, che lascia dietro a sé una cavallerie di screpolature screpolature e
screpolature nella roccia fino ai ribollimenti arenosi di colline laggiù sul piano di
Toscana: ....>>. Da Castagno è quindi inevitabile salire a piedi sul Monte
Falterona (si possono sfruttare alcuni sentieri segnalati dal Club Alpino Italiano) per
riposare <<....nella limpidezza angelica dellalta montagna addolcita dai toni
cupi per la pioggia recente, ingemmata nel cielo coi contorni nitidi e luminosi che mi
facevano sognare davanti alle colline di quadri antichi...>>.
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