L'ITINERARIO IN AUTO

presentazione, prima pagina dell'itinerario

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cartagalgano_small.GIF (1909 byte) carta dell'itinerario

delta29small.JPG (3805 byte)Ritornati sull'Isola della Donzella si continua verso Scardovari e da qui in avanti si segue sempre la strettadelta30small.JPG (2347 byte) lingua di asfalto principale, compiendo un ampio giro lungo la Sacca di Scardovari, altro grande centro di raduno dalla fauna migratoria. Si arriva delta28small.JPG (3419 byte)così i località Santa Giulia (Gnocchetta) dove un affascinante e storico ponte di barche, uno dei pochi sopravvissuti, permette di superare il Po di Gnocca e di raggiungere prima Gorino Veneto e poi Goro veneto, forse il più importante centro gastronomico della zona. Da Goro si continua sulla strada principale e, di lì a poco, si svolta a sinistra attraversando la parte settentrionale del Boscone della Mesola.  Arrivati a Bosco Mesola, infatti, è sufficiente andare a sinistra per raggiungere Gigliola e il punto di ingresso al Boscone (segnalazioni).

La zona del Delta del Po è, senza dubbio, un territorio profondamente delta34small.JPG (4150 byte)modificato dalla mano dell’uomo. Esiste, però, un piccolo angolo di territorio che testimonia come doveva essere buona parte del paesaggio vegetale del Delta molte centinaia di anni fa. E’ la zona del Gran Bosco della Mesola, dove sopravvivono, protetti dal Corpo Forestale dello Stato, 1058 ettari di foresta naturale risalente a circa 1000 anni fa e che racchiude al suo interno secolari alberi di leccio, farnia e frassino. La foresta si originò sulle antiche dune costiere formatesi naturalmente per i continui apporti del Po (il suolo sottostante il bosco, infatti, è costituito per l’80% da sabbia) ed è esempio del perfetto equilibrio esistente tra ambienti silvestri e palustri. Il Boscone della Mesola, probabilmente, è giunto fino a noi botanicamente intatto perché, per molti secoli, fu tenuta di caccia Estense, protetta da un muro di 12 miglia, e al suo interno non era consentito lo sfruttamento

Itinerario a piedi nel Boscone della Mesola

delta38small.JPG (2744 byte)Sempre da Gigliola è possibile proseguire verso il Lido Di Volano, arrivando velocemente all'organizzata località turistica. Ora la strada principale costeggia la Valle Bertuzzi e il Lago delle Nazioni per poi andare a sfiorare le più importanti località turistiche della zona: il Lido delle Nazioni e il Lido di Pomposa. Si confluisce infine sulla statale Romea da seguire a sinistra, passando ora accanto alla grande Valle di Comacchio, famosa per la pesca delle anguille. La statale continua tranquilla verso Ravenna e, in questo tratto, costeggia un altro dei più grandi complessi boschivi del Delta, la Pineta di San Vitale. Giunti all’ingresso di Ca' Vecchia, ci si può fermare, parcheggiando l’auto negli spazi predisposti, per compiere una lunga passeggiata al fresco della pineta.

A nord di Ravenna si estende una pianeggiante fascia di territorio che presenta due principali fonti di ricchezza ambientale: la Pineta di S. Vitale e le Pialasse, grandi zone umide dove nidificano o sostano migliaia di uccelli. La Pineta di S. Vitale , definita da Sisto V "decoro e ornamento dell’Italia intera", è costituita essenzialmente da pino domestico. Le Pialasse sono, invece, ciò che resta della grande laguna su cui un tempo sorgeva Ravenna e sono collegate al mare da tutta una serie di canali. La funzione principale di delta44small.JPG (3600 byte)questo sistema idraulico era quella di prendere e portare via i detriti che, altrimenti, avrebbe interrato il porto. Camminando lungo la Pialassa della Baiona o la Pialassa della Risega è facile osservare molte specie di uccelli acquatici.

Itinerario a piedi nella Pineta di San Vitale

Ritornati alla statale si può riprendere subito il viaggio sulla Romea in direzione Ravenna oppure, cosa per altro consigliabile, si può attraversare la statale ed entrare nel piccolo spiazzo che rappresenta il punto di accesso all'Oasi WWF di Punta Alberete.

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