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L'ITINERARIO A PIEDI

L’archeologia, i boschi, le zone umide del parco

carta dell'itinerario

Dislivello: 70 metri
Tempo: 1.30 ore
Difficoltà: 470 ha
Segnaletica: cartelli e frecce
Periodo consigliato: tutto l’anno, da evitare le afose giornate estive
Informazioni: Ente Parco Lagoni di Mercurago a Mercurago di Arona (0322/240239)
Carte: IGC 1:50.000 n.12 Laghi Maggiore, d’Orta e di Varese, pieghevole a cura dell’Ente Parchi e Riserve naturali del Lago Maggiore
Accesso: Da Arona (212 m) si segue la strada per Borgomanero ma, subito, la si lascia per raggiungere, a sinistra, Mercurago di Arona (240 m). Dal piccolo centro si seguono le indicazioni per il parco, si effettua una secca curva a sinistra e si arriva al punto dove, a destra, sale la stradetta che porta alla sede del parco, dove si parcheggia negli appositi spazi (260 m).

Descrizione dell'itinerario - Si segue a piedi la pista forestale principale (Strà di Pianel di Gatic, n.1), salendo in tutta tranquillità all’interno del bosco. Al primo importante bivio si prende a destra la Strudel Bagain (n.6), una belle mulattiera che, subito, porta ad un’importante zona acquitrinosa che si apre sulla sinistra. Trascurata a destra la Strà dal Mott Carè, al successivo bivio si prende a sinistra la Strà d’ la Puul (n.10) e si continua nel bosco, aggirando la zona umida. Superata la ristrutturata Cascina Camotta si trascurano due piste a destra che portano a Oleggio Castello e si lascia sulla sinistra lo Stagno della Camotta, zona umida solitaria e importante, nascosta dal fitto bosco. Si imbocca quindi il Senté di Busch (n.5), un ampio sentiero che, come dice il suo nome, ha nei grandi boschi che attraversa il principale motivo d’attrazione. Trascurata una pista minore a destra si torna ad incrociare Strà Pianel da Gatic (andando a sinistra, infatti, è possibile tornare subito al punto di partenza) da seguire a destra per poi imboccare Strà di Sell (n.15), via da non lasciare più fino a giungere al bivio con il Senté del Foss (n.17). Chi vuole può, a questo punto , seguire la via a destra (n. 17) e, dopo, un breve tratto del sentiero n.16 per visitare i due principali siti archeologici del parco. Altrimenti si continua dritti (n.15) fino a che non si esce dal bosco scendendo e giungendo in vista del Lagone. Incrociata un’ampia carrareccia si va dritti (Strà di Lagon, n.2) e, poco dopo, ci si ritrova sulle sponde del Lagone, in una solitaria zona particolarmente adatta per l’osservazione dell’avifauna e dell’eccezionale vegetazione che cresce sia intorno che sulle acque lacustri. Da ricordare che i più antichi abitatori della zona si stabilirono proprio qui, costruendo le loro palafitte sulle acque del lago (XVIII – XIII secolo a.C). Tornati indietro, al primo bivio si continua a destra sempre su Strà di Lagon continuando a camminare nei pressi del laghetto e poi giungendo ad un bivio. Si prende a destra la Strà dal Mott, che scorre ai limiti del bosco, in una zona adibita alle coltivazioni agricole e al pascolo. Dopo pochi minuti si pone attenzione per svoltare a sinistra rientrando ora nel bosco e giungendo ad un trivio. Si va dritti (Strà di Valete, n.8) e, seguendo sempre la traccia principale, che zigzaga nel bosco, si torna al punto di partenza.

 

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