FERROVIA SPOLETO NORCIA in MTB

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CON GOETHE A SPOLETO

 

Prima della visita al centro storico di Spoleto, merita risalire i colli che sovrastano la cittadina umbra per vederla nel suo complesso. Ci si accorgerà di come la cittadina sia riuscita a conservare al meglio la sua storica struttura urbanistica, frutto di un’attività edilizia secolare.

Malgrado il sovrapporsi di edifici di epoca romana, medievale e pontificia, Spoleto ha saputo mantenere una sua unità architettonica, forse perché i vari stili si succedono con un felice senso di continuità.

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Tutto, a Spoleto, pare trasudare

Spoleto vista dalla pendici del Monteluco

storia, mettendo in luce il glorioso passato della cittadina: mura preromane, romane, edifici religiosi paleocristiani, monumenti classici, preziose architetture gotiche e romaniche e molto altro.

Sicuramente furono queste ricchezze ad attirare studiosi, storici, artisti e letterati da tutto il mondo. Tra questi va ricordato Goethe, per la splendida descrizione della visita alla cittadina umbra, di cui lo colpì, in particolar modo, l’incredibile Ponte delle Torri:

<<Terni, il 27 ottobre 1786, di sera

Sono stato a Spoleto e sono anche stato sull’acquedotto, che nel tempo stesso è ponte fra una montagna e l’altra. Le dieci arcate che sovrastano a tutta la valle, costruite di mattoni, resistono sicure attraverso i secoli mentre l’acqua scorre perenne da un capo

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all’altro di Spoleto>>.

Il Ponte delle Torri e la rocca di Spoleto

Per ripercorrere l’itinerario di Goethe a Spoleto è necessario partire dall’anfiteatro romano per passare poi al tempio e salire quindi alla Rocca.

Girando intorno a questa si giunge davanti al grandioso Ponte delle Torri, lungo 230 metri e alto 80 metri. Fu costruito nel XIV secolo con il duplice scopo di acquedotto e ponte. Esso, infatti, è paurosamente gettato sull’orrido che separa

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Spoleto dal Monteluco.

Attraversando il Ponte delle Torri

Portandosi sull’altra sponda è quindi possibile risalire il Monteluco per l’antica mulattiera. Per far questo una volta terminato il ponte si svolta a destra e, subito dopo, si sale a sinistra sulla storica via che, con molti e secchi tornanti nelle lussureggiante lecceta, raggiunge il piazzale del Monteluco (la mulattiera, chiamata "corta di Monteluco", è segnalata bianco/rossa dal CAI di Spoleto).

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