Dalla stazione di
Saline non è possibile immettersi subito sulla massicciata ferroviaria perché qui sono
ancora presenti i binari. Il primo tratto della storica ferrovia è infatti ancora
utilizzato per le manovre dei convogli provenienti da Cecina. Si deve quindi seguire la
statale che sale verso Volterra fino ad individuare, sulla destra, Via Pia. Imboccatala,
ci si mantiene sulla stradella superando alcune recenti costruzioni. Quando la via diviene
sterrata si supera un fossato e poco dopo si
giunge sullo storico tracciato ferroviario (riconoscibile perché rettilineo e
fiancheggiato da baracche in legno). Lo si segue a sinistra, lungo il suo tranquillo
percorso pianeggiante nella incisa valletta del Botro dei Canonici. Senza problemi di
orientamento si supera il primo casello della ferrovia, purtroppo diroccato, e da qui si
prosegue sempre in piano, godendosi il circostante paesaggio, caratterizzato da singolari
fenomeni erosivi noti con il nome di "biancane". Sulla massicciata ferroviaria,
qui larga e ben sistemata, si cammina in tutta tranquillità, giungendo velocemente ad un secondo casello. Anche questo secondo edificio,
purtroppo, si trova in un triste stato di abbandono, con rampicanti, acacie e carrubi che
hanno trovato un loro spazio sia allesterno che allinterno della costruzione.
Era qui che il locomotore innestava la sua "terza ruota", la cremagliera,
iniziando la sbuffante salita a Volterra. Fino ad ora la massicciata ferroviaria, della
lunghezza di 3590 m, ha avuto una pendenza irrilevante, inferiore al 25 per mille.
Tenendosi diritti al bivio si continua sul tracciato ferroviario, fiancheggiato ora da
alberi ed arbusti, che si addentra tra le colline offrendo
grandi spunti panoramici su Volterra e sulla verde campagna che circonda la cittadina. In
particolare si rimane colpiti dallo spaventoso, rossastro salto di roccia visibile sotto
le case più occidentali di Volterra: sono queste le famose Balze che contribuiscono ad
aumentare il fascino paesaggistico della cittadina pisana. La massicciata ferroviaria,
larga e con accentuata ma costante pendenza (tutto il tratto a cremagliera, infatti, aveva
una pendenza fissa del 100 per mille), transita davanti al terzo casello (coperto dalla
vegetazione) e quindi esce allo scoperto tenendosi rialzata e fiancheggiando aperti prati.
Guardandosi intorno è facile scorgere le macchie
biancastre delle pecore al pascolo, così come è facile rendersi conto di quanto
complessa sia lorografia di queste colline, caratterizzate dallalternarsi di
dolci pendii prativi e di brulli e scavati calanchi. Sempre in leggera salita si supera su
un ponticello una stradella asfaltata che fiancheggia per un certo tratto la ferrovia.
Attraversata la via che conduce a Le Guadalupe, il tracciato ferroviario inizia il largo
semicerchio necessario per giungere a San Lazzaro. E lungo questo che si incontra
lunico tratto in cui la massicciata è franata. Ciò è dovuto ai quarantanni
di abbandono ma anche ad una certa instabilità della pendice, visto che il tratto era
soggetto a smottamenti anche nel periodo in cui la linea era in funzione. Il percorso si
restringe quindi a sentiero e, per pochi metri, la traccia divine disagevole. Trascurando
i sentieri sulla destra che scendono verso i nuovi
palazzi di San Lazzaro, si giunge quindi al punto in cui il treno faceva manovra, il
cosiddetto "regresso".
Qui si va a sinistra e così facendo, poco dopo, si arriva alla ex stazione di Volterra,
ancora intatta, con la sua sobria struttura rettangolare, la bianca scritta un po' scolorita ma perfettamente leggibile, i giardinetti circostanti con le
comode panchine. Qui si conclude il percorso sulla storica linea ferroviaria ma chi vuole
può, in pochi minuti, raggiungere il centro storico della famosa cittadina etrusca che
merita, sicuramente, unattenta visita.
Il ritorno. Per il ritorno a
Saline si può utilizzare la via di salita. Se si ha ancora
voglia di camminare si consiglia di seguire la statale per Colle Val dElsa e, appena
usciti dallabitato di Volterra, si scende a destra (segnavia bianco - rossi)
toccando alcuni poderi sparsi tra i mille rilievi collinari, passando nei pressi di Villa
Scornello e infine attraversando la zona adiacente una grande salina. Si arriva cosìalla
strada asfaltata che, a destra, riporta a Saline |