Dal centro di
Vada ci si dirige verso la zona balneare ma, poco prima di raggiungerla, si svolta a
sinistra sulla strada asfaltata che corre poco lontano dallarenile. Si prosegue su
questa per circa 3 km fino a raggiungere la strada asfaltata per Molino a Fuoco. Su questa
si gira a destra arrivando poco dopo ad uno slargo. Qui si imbocca Via della Forestale,
una bella pista chiusa alle auto da
sbarra che si inoltra nella pineta. Dopo circa 1 km la via ritorna asfaltata e conduce,
dopo aver superato una sbarra, ad incrociare unaltra strada asfaltata sulla quale si
piega a destra arrivando alla spiaggia. Tenendosi lungo i margini di questultima, si
pedala faticosamente fino ad individuare, sulla sinistra, unapertura appositamente
predisposta che permette di riaccedere alla pineta. Questa va attraversata completamente
tenendosi il più possibile paralleli alla linea di costa fino a confluire sulla strada
asfaltata che, a destra, va a superare su ponte il Fiume Cecina entrando a Marina di
Cecina.
Dal ponte,
svoltando a sinistra, è possibile raggiungere Cecina, borgo sorto nelle immediate
vicinanze della foce dellomonimo fiume. La cittadina nacque nel XIX secolo, cioè
quando tutta la zona venne bonificata dalle paludi che un tempo caratterizzavano gran
parte del litorale toscano e laziale. Nel centro storico merita sicuramente una visita la
villa la Cinquantina, sede del museo etrusco-romano.
Chi non
vuole raggiungere Cecina, subito dopo il ponte svolta
a destra e attraversa Cecina Mare giungendo alla strada lungomare. Si segue
questultima in direzione Marina di Bibbona fino a che la strada,
giunta ai limiti dellabitato, non compie una netta svolta a sinistra dirigendosi
verso la pineta. A questo punto si abbandona lasfalto per prendere a destra una via
sterrata che si inoltre nella pineta rincrociando, poco dopo, lasfalto. Su questo si
piega a destra e dopo 100 metri si individua, sempre a destra, un grosso cancello in legno
con unapertura laterale per il passaggio di pedoni e ciclisti. Superato il cancello
si entra nella splendida Riserva
Biogenetica dei Tomboli di Cecina, che ha nella pineta il suo punto di
forza. Si inizia così a percorrere una larga carrareccia che poco dopo arriva al punto di
partenza di alcuni sentieri segnalati.
Nella parte meridionale della
Pineta di Cecina, infatti, oltre ad alcune aree di sosta sono stati approntati alcuni
percorsi segnalati con bolli di diversi colori a seconda della lunghezza (questi sono frequentati anche da
escursionisti a piedi per cui è opportuno porre attenzione). Le frecce in legno da
seguire sono quelle con il bollo verde, frecce che di lì a poco invitano ad abbandonare
la carrareccia per piegare a destra su un bel sentiero reso soffice dagli aghi di pino.
Progressivamente ci si avvicina al
mare arrivando così alla zona caratterizzata da interessanti dune costiere. Le dune costiere sono ondulazioni
sabbiose colonizzate e, in pratica, cementate dalla vegetazione erbacea resistente alla
salsedine. Le dune costituiscono una vera e propria rarità per le coste italiane dato che
gli insediamenti turistici hanno determinato, su gran parte del litorale tirrenico, la
scomparsa di questa naturale barriera protettiva.
Seguendo sempre le frecce verdi dopo circa 6,5 km si arriva ai
limiti della pineta, in prossimità di Marina di Bibbona. In
prossimità del borgo di Marina di Bibbona, a pochi metri dalla riva, è possibile
ammirare limponente forte di Bibbona, edificato in epoca medicea. Pedalando poi
lungo la spiaggia si possono osservare interessanti esemplari di ginepro fenicio e le
paludi formatesi lungo lestuario della fossa Camilla.
A questo punto si può iniziare il
percorso di ritorno verso Marina di Cecina, percorso che si svolge lungo la facile
carrareccia che attraversa completamente la pineta. In questo modo si riesce dal cancello
che consente laccesso alla pineta e si riattraversa Marina di Cecina e il ponte sul
Cecina. Da qui in poi è sufficiente seguire lasfalto per ritornare a Vada. |