l'alta via a piedi, a cavallo, in MTB

ALTA VIA MONTI LIGURI tappa 9

LA LUNGA VARIANTE PER LE CINQUE TERRE

Proprio dalla dorsale Prato Pinello - Chiappozzo ha inizio la prima parte della lunga variante che conduce alle Cinque Terre, percorso di grande respiro e che permette di prendere visione con molti degli ambienti naturali più interessanti della Liguria. Se ne fornisce solo una sintetica descrizione di massima per ovvi motivi di spazio.

Dal Prato Pinello si scende lungo i segnavia cerchio rosso, facendo molta attenzione, nel ripido tratto iniziale, all’esile traccia di sentiero che si sviluppa sul prativo versante della montagna (per il cavallo è questo un tratto assai difficoltoso). Ritornati sul crinale si scende ora attraversando il brullo altopiano del Monte Coppello e poi dirigendosi verso l’inconfondibile sagoma del Monte Chiappozzo (segnavia cerchio/rosso).

Il Monte Chiappozzo è, geologicamente, una montagna molto particolare. Qui, infatti, affiorano i bianchi banchi calcarei del Cretaceo Inferiore detti "a calpionelle" dal nome dei Protozoi fossili che contengono. Il monte fu interessato da un’intensa attività estrattiva legata allaproduzione di "ciàpe", le lastre calcaree utilizzate per coperture, portali, stipiti, ecc.... La cima del monte non viene però raggiunta, ma la si aggira percorrendo i versanti orientali del rilievo. Quindi, per tracce di sentiero (attenzione agli scoloriti segnavia cerchio rosso), si perde rapidamente quota raggiungendo il Passo della Biscia. Da qui ci si inserisce su una pista sterrata che, nel primo

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tratto, offre bellissimi spunti panoramici sulla                        Il Monte Chiappozzo

singolare vetta del Monte Verruga per poi passare sotto al Monte Porcile, sui cui fianchi si apre un’antica miniera da tempo abbandonata. Senza salire sul monte si scende quindi a destra lasciando la sterrata e imboccando il sentiero segnalato (triangolo rosso)che raggiunge il Passo Broccheie, poi aggira il Monte Capra e quindi arriva al Passo del Bocco di Bargone, dove si incrociano diverse piste sterrate.

Queste vanno praticamente trascurate tutte per mantenersi sul sentiero di crinale (segnavia tre cerchi rossi) che raggiunge prima il  Monte Zenone poi il Monte Alpe di Maissana. Ora, in discesa, si va ad incontrare una pista sterrata da attraversare per riprendere il crinale, salire il Monte Colello e scendere ad un’altra sterrata. La si segue a destra e, al primo bivio, si scende a sinistra (segnavia rombo rosso) incontrando, più in basso, un’altra via a fondo naturale. Il ramo sinistro di questa porta fino al Santuario della Madonna della Velva, uno dei più importanti della Liguria, progettata da Maurizio Dufour ed innalzato nel 1892 e meta, il 29 agosto, di una solenne festa. Dal Santuario 

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sono subito visibili i segnavia due quadrati

Il Santuario della Velva

rossi che vanno a percorrere le pendici del Monte Arpecella giungendo alla strada della Mola. Quindi, sempre con i medesimi segnavia, si

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aggira il Monte Taversa e si sale alla spettacolare sella del Monte Groppi da cui, in breve, si raggiunge la vetta del Monte S. Nicolao, purtroppo devastata da ripetitori (sul monte, nel XII secolo, sorgeva un complesso manastico con funzione di ospizio per viandanti e pellegrini che raggiungevano il Passo del Bracco e di cui, oggi, restano flebili tracce).Tutte le montagne 

Panorama dal Monte Groppi verso il Porcile e lo Zatta

di questo tratto sono,

generalmente, formate da rocce di origine vulcanica, le cosiddette Ofioliti del Bracco, che  conferiscono al paesaggio un aspetto assai alpestre. Su stradella asfaltata si scende quindi dalla montagna arrivando alla statale Aurelia. Su questa si va a sinistra e poco dopo, ad un bivio, si prende a destra una larga strada asfaltata. Si cammina sull’asfalto fino a che non si incontra il sentiero che, a sinistra, si dirige verso il Monte Guaitarola. Questo, dopo il monte, si biforca. Un suo ramo scende a Levanto, mentre un secondo ramo raggiunge la Foce di Lavaggio dove incontra la pista sterrata che, a sinistra, porta fino alla Madonna di Soviore. In entrambe i casi, o a Levanto o Alla Madonna di Soviore, si trovano i segnavia del famoso sentiero n. 1, ottimamente segnato, con il quale è possibile raggiungere i paesi delle Cinque Terre.

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