l'alta via a piedi, a cavallo, in MTB

ALTA VIA MONTI LIGURI tappa 6

VARIANTE DI COLLEGAMENTO CON LA GEA, PASSO DEI DUE SANTI E FORMENTARA

Al Focetto, svoltando a destra sul crinale, si prende il ben tracciato sentiero che sale sul monte Pitone e da qui, rapidamente, sul Monte Tecchione. Sempre immersi nella faggeta, splendida soprattutto quella del versante parmigiano, si aggira il Monte Iabei e quindi si cala in tutta tranquillità al Passo dei Due Santi.

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                                                                                  Il Passo dei Due Santi in "versione" invernale

L’alto e storico valico, sede di impianti sciistici (vi si trova un rifugio-albergo, in genere aperto, tel. 0187/447159), deve il nome alle due tavole marmoree, dedicate una alla Vergine e una a S. Antonio da Padova, poste nel punto di passo dagli abitanti di Zeri. Il passo ha mantenuto, anche ai giorni nostri, una notevole importanza, soprattutto dal punto di vista escursionistico. Qui, infatti, si collegano due percorsi trekking tra i più lunghi e meglio organizzati: l’Alta Via dei Monti Liguri e la Grande Escursione Appenninica (GEA). Quest’ultima rappresenta, se vogliamo, il naturale prolungamento dall’AV, visto che continua la lunga cavalcata appenninica collegando il Passo dei Due Santi al Bocca Trabaria. In tutto sono 25 tappe, ben segnalate e con ottimi posti tappa, con le quali si può percorrere tutto l’Appennino Toscoemiliano. Ricordiamo che sia l’AV che la GEA sono poi inserite in quell’enorme circuito escursionistico che è il Sentiero Italia, un trekking che percorre tutte le alpi e tutto l’Appennino, dal Friuli fino alla Sicilia.

 

Chi decide di allungare di un giorno l’AV raggiungendo il Passo dei Due Santi troverà assai interessante compiere, dal passo, una breve escursione per visitare l’antico villaggio di Formentara, piccolo agglomerato di case che offre uno spaccato della vita agricola e montanara di un tempo sulle alte montagne liguri - toscane. Per far questo si prende la strada che giunge ai Due Santi e la si segue superando il bivio per il Villaggio Aracci e giungendo ad un tornante a destra. Qui, sulla sinistra, parte una larga sterrata che, poco dopo si restringe. Ora si piega a destra e, in breve, ci si ritrova tra le case di Formentara.

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Ventisette cascine in pietra a secco e con

Le antiche case di Formentara

tetto a "piagne" (grosse lastre di arenaria sovrapposte) che hanno mantenuto intatte le loro caratteristiche costruttive, anche se la maggior parte versa in grave stato di abbandono. Fino alle seconda guerra mondiale il paese era completamente abitato, soprattutto nel periodo estivo, quando i lavori agricoli e boschivi rendevano indispensabile la presenza dell’uomo sulla montagna.

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