carta dell'itinerario |
Bologna - Pizzocalvo - Mercatale - Sant'Anna - Settefonti - Ozzano dellEmilia - Bologna |
| Dati e presentazione |
| lunghezza: 41,3 km | dislivello: 450 m |
| tempo di percorrenza: 3/4 ore | periodo consigliato: sempre |
| grado di difficoltà: medio/impegnativo (per la lunghezza e i tratti su esile sentiero) | |
| interesse dellitinerario: naturalistico, paesaggistico, storico | |
| cartografia: IGM 1:100.000 n. 87 "Bologna" e n. 88 "Imola"e Carta dei sentieri di Monterenzio 1:25.000 a cura del CAI di Bologna | |
| note: tutte le sterrate e i sentieri che si svolgono tra i calanchi bolognesi si presentano particolarmente fangose e scivolose durante le stagioni piovose. Lultimo tratto di sentiero prima di Settefonti è stretto ed aereo e può essere percorso in sella solo se si ha un buon senso dellequilibrio | |
| accesso: Bologna, capolugo di regione dell'Emilia Romagna, è facilemente raggiungibile sia seguendo la statale Emilia sia seguendo l'autostrada A1 | |
Litinerario si svolge, nella sua parte centrale, nel Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dellAbbadessa. Da segnalare che lungo Via del Pilastrino si raggiunge lantico sito dove, fin dal 1000, esisteva un monastero camaldolese, il famoso convento di S. Maria di Settefonti, abbandonato nel 1245 per linstabilità della zona, soggetta a continui e distruttivi fenomeni franosi. Delledificio non resta nulla se non una lapide, datata 1679, che segnala il sito originario dove era ubicato il monastero. Tutta larea, però, prende il nome dalle vicende legate al convento, ed infatti la suggestivo cresta posta al culmine di spettacolari calanchi che si percorre nella discesa verso la pianura prende proprio il nome di Passo dellAbbadessa. Da segnalare che Settefonti è una delle principali località sorte sullantica Flaminia Minor che, nel suo tratto conclusivo, poco prima di raggiungere la Via Emilia, transitava tra le esili creste disegnate sulle incoerenti colline argillose bolognesi. Litinerario ha, infatti, il suo tratto più interessante dal punto di vista naturalistico al momento dellattraversamento della zona calanchifera di Settefonti. Dellantico insediamento collinare esiste ormai più ben poco, e della chiesa, un tempo assai famosa, non resta che la facciata e lo scenografico, malandato campanile.