Venezia Mestre - Chioggia - Rosolina Mare - Porto Levante - Scanarello - Pila - Cà Venier - Porto Tolle - Isola di Polesine - Scardovari - Gnocchetta - Gorino Veneto - Goro Veneto - Bosco Mesola - Lido di Volano - Pineta di san Vitale - Ravenna - Comacchio - Pomposa - Mesola - Conatrina - Venezia Mestre
Distanza totale percorsa - 410 km circa
Si esce da Mestre imboccando subito
la statale n.309 Romea che corre lungo i margini della Laguna di Venezia arrivando ad
incrociare la statale n. 516 per Padova. A questo punto si lasciano entrambe le statali e
si prende la strada per Caverzere, arrivando subito all'argine del Brenta. Senza superare il fiume si svolta a sinistra sulla strada
asfaltata che corre sotto l'argine e che, nel suo tratto terminale, sfiora la Valle di
Brenta. Quando la strada ritorna sulla statale Romea si svolta a sinistra su questa per
lasciarla, però, subito ed imboccare il breve raccordo che conduce a Chioggia.
Ritornati alla Romea la si segue ora
in direzione Ravenna, cominciando ad attraversare il tipico paesaggio del Delta Padano. Si
supera quindi il Brenta e poi l'Adige. Ora si svolta a
sinistra, in direzione Rosolina Mare, correndo lungo l'argine del Brenta ed arrivando,
dopo circa 4 km, a Via delle Valli, che scende a destra. Per ora si prosegue dritti per
andare a visitare il complesso turistico di Rosapineta e Rosolina Mare, immerso in una
bella pineta.
La fascia di territorio che si estende tra la foce dell'Adige e la più settentrionale delle Bocche di Po è, per il visitatore, una delle più interessanti dal punto di vista paesaggistico. Non meno importante, però, risulta essere per le popolazioni locali che, da secoli, sfruttano questa zona di confine tra il fiume e il mare per la pesca. Qui l'uomo è intervenuto, con pazienti e, spesso, discrete opere, per sistemare tutta la fascia retrostante i due cordoni litoranei dell'Isola di Albarella e di Rosolina Mare. Molte terre sono state così bonificate e rese disponibili per l'agricoltura, altre sono state arginate e divise e rese facilmente sfruttabili per la pesca. Ne è nato un paesaggio artificiale ma, al tempo stesso, molto particolare, con le dune costiere cementate dalle radici di grandi pini e lecci, con il mosaico di colori dei campi coltivati, con le tranquille acque delle valli e delle paludi dove sostano migliaia di uccelli.
Tornati a Via delle Valli si pongono
due alternative: se il transito agli autoveicoli è permesso si imbocca senza dubbio Via
delle Valli. Altrimenti si percorre a ritroso la strada dell'andata tornando alla Romea e
riprendendola in direzione Ravenna. Se Via delle Valli è transitabile la si percorrere,
entrando in uno dei complessi di pesca ed agricoli meglio organizzati, dove sono ben
visibili i manufatti e le tecniche ancora usate per la pesca sul Delta del Po. Per circa
10 chilometri la via si aggira tra le valli da pesca, stretta e, a tratti, malagevole.
Tenendosi quasi su argini e superando molti antichi casoni di pesca (Casone Casonetta,
Casone Sega, Cason di Tramontana, Cason Moceniga) si
giunge alla Chiesa Moceniga, purtroppo in un triste stato di abbandono. Ora la strada
passa tra la Valle Capitania e la Valle Sagreda per andare infine a confluire sull'ampia
strada per l'Isola Albarella. Su questa si svolta a destra correndo sull'argine del Po di
Levante ed arrivando velocemente alla statale Romea.