L'ITINERARIO IN AUTO

presentazione, prima pagina dell'itinerario

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cartagalgano_small.GIF (1909 byte) carta dell'itinerario

La si segue verso Ravenna fino a che, nei pressi di Contarina, si lascia la Romea per prendere a sinistra la stradetta per Porto Levante. Al primo bivio, dopo 1,5 km, sui svolta a sinistra e, dopo altri 2,5 km, si prende a destra la lingua di asfalto che attraversa tutta la piatta Tenuta Dossarello e che poi prosegue fino ad arrivare a Porto Levante, dove ci sia affaccia sulla sacca Cavallari, ultimo lembo di confine tra il fiume e il mare. A Porto Levate si svolta decisamente a destra, continuando sulla pista principale ed effettuando così un largo giro tra le valli da pesca allagate, comprese tra il Po di Levante e il Po di Maistra. Valli ove sostano, specie nel periodo invernale, centinaia di uccelli migratori.

Sicuramnete il tratto di costa adriatica dove sfocia il Po è la zona dove i confini tra il mare  e il fiume, tra l'acqua salata e quella dolce, sono meno netti e più difficilmente individuabili. Qui, dove il grande fiume con i suoi continu apporti sabbiosi continua ad avanzare verso il mare, anche la terraferma non ha delta26small.JPG (2675 byte)confini precisi, ma quello che oggi è presente domani può scomparire, così come da un giorno all'altro può iniziare l'emersione di una nuova isola. Si perché quelle grandi zone agricole comprese tra la foce del Po di Levante e quella del Po di Goro che si allungano nell'Adriatico sono vere e proprie isole completamnete separate dalla terraferma dai vari bracci del Po. E' qui che la battaglia dell'uomo con la natura è più difficile; è qui, infatti, che il fiume, durante le sue piene, fa più paura.

Superata l'azienda Scanarello la via piega a destra e, attraversando delta24small.JPG (2804 byte)campi coltivati, si porta sotto l'argine del Po di Maistra. Con un bel percorso in piano, tra valli da pesca e idrovore, si raggiunge il Ponte di Cà Venier, dove si individua i punto d'imbarco che consente di superare, su chiatta, il Po di Venezia sbarcando a Ca' Tiepolo.

delta25small.JPG (2150 byte)Interessante, prima di imbarcarsi, svoltare a sinistra e raggiungere Ca' Zuliani e poi Pila, l'ultimo avamposto dell'uomo prima del mare. Poco lontano, ma ben visibile su un isolotto, il celebre Faro di Punta Maistra.

Ritornati all'imbarco si supera ora il Po di Venezia sbarcando a Ca' Tipolo, frazione di Porto Tolle, il più importante centro dell'Isola della Donzella.

Il termine isola non è qui abusato, visto che la terra è qui completamente cinta dalle acque, dei fiumi o del mare. Per quanto riguarda Porto Tolle non è possibile attribuire un'esatta ubicazione alla cittadina, dato che con il nome di Porto Tolle si intende l'insieme dei piccoli nuclei abitati che si adagiano sulle isole create dal Delta del Po in territorio veneto e soprattutto sull'Isola della Donzella. Nuclei la cui origine è sicuramnete recente , se si pensa che fino a tre secoli fa tutta la zona era nacora sommersa dalle acque dell'Adriatico. Fu infatti nel XVII secolo che cominciarono ad insediarsi sulle sabbiose isole create dagli apporti del Po le prime case di pescatori, case che rappresentavano quindi l'ultimo e pericoloso avamposto dell'uomo verso il mare. A questi uomini si deve la bonifica e la successiva messa a coltura delle terre che via via venivano strappate al mare. In seguito, quando la situazione geologica del territorio si era ormai definitivamnete assestata, alle case dei pescatori si affiancariono quelle ben più lussuose di alcuni nobili veneziani. Ai giorni nostri i piccoli centri di Porto Tolle, tra cui va citato soprattutto Cà Tiepolo essendo sede comunale, si prestano come punti di partenza per accedere  ad una delle più interessanti zone umide d'Italia.

Raggiunta la strada principale si svolta a sinistra e si segue il Po di Venezia arrivando a Tolle e, poco dopo, a Ca' Dolfin, dove vi è il ponte che consente di accedere ad un'altra isola, quella di Polesine Camerini.

L’Isola di Polesine, molto più piccola della vicina Isola della Donzella , rappresenta l’ultimo lembo di terra creato dai continui depositi dei sedimenti trasportati dal Po nell’Adriatico. L’Isola si protende, quindi, nel mare delta27small.JPG (3091 byte)contribuendo in modo determinante a far si che tutta l’area del delta assomigli ad un grande, piatto promontorio. Il raggiungimento dell'Isola di Polesine deve essere interpretata come una piacevole digressione che può essere allietata da una sosta ad uno dei ristoranti che si incontrano. Qui si potrà gustare il tipico "brodetto", una zuppa di pesce con molte variazioni locali, e i famosi "risi e bisi", tipici delle zone lagunari venete.

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