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L'Abbazia di Pomposa è considerata uno dei più importanti edifici romanici italiani. Fu fondata dai Benedettini prima del IX secolo, su un'"isola" chiusa tra il mare e il Po e conobbe periodi di grande splendore, soprattutto nei secoli successivi al Mille. In questo periodo i suoi possedimenti includevano non solo molte zone del delta, ma anche vaste aree di altre regioni italiane. Con il progressivo impaludarsi dell'"Insula Pomposiana" le fortune dell'abbazia andarono via via calando e tutta l'area divenne malsana a causa della malaria (basti ricordare che proprio qui Dante sostò nel 1321 contraendo la malattia che poi ne avrebbe causato la morte). |
La visita dell'abbazia |
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La cosa che subito balza agli occhi a chi giunge oggi a Pomposa è lo slanciato campanile, alto ben 48 metri ed eretto nel 1063. |
Ben più antica, invece, la basilica di Santa Maria, datata tra l'VIII e il IX secolo, a tre navate e a nove campate. Da notare il bellissimo pavimento costruito con intarsi di preziosi marmi qui collocati tra il VI e il XII secolo. Al piano superiore si trova il Museo Pomposiano, che ospita affreschi e altre opere architettoniche provenienti, in genere, da parti distrutte del complesso monastico. La visista dell'abbazia prosegue poi con il refettorio, con il suo prezioso ciclo affrescato, e può concludersi con il Palazzo della Ragione, che sorge staccato dall'abbazia e che ebbe funzioni di "centro amministrativo" per i territori governati dai monaci pomposiani. |
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Particolare del Cristo tra la Vergine e i Santi (Refettorio) |