IL "VOCABOLARIO" DEL DELTA PADANO

presentazione, prima pagina dell'itinerario

Troppe sono le cose da non perdere, da vederer, sul Delta Padano. Tante che poterne qui fare una trattazione completa ed approfondita risulterebbe impossibile. Per cercare di tralasciarne il meno possibile si è pensato di fare una specie di "vocabolario" con le parole più ricorrenti nell’area del delta, termini il più delle volte caratteristici di questa zona e non usati altrove e che indicano particolarità naturalistiche, storiche ed architettoniche del parco.

- Anatidi: famiglia di uccelli acquatici tra cui si segnala il moriglione, la moretta, il germano reale, e numerose specie di oche. Clamorose le loro concentrazioni nelle zone del delta durante l’inverno

- Argine maestro: argine principale dei rami del Po, eretto a protezione dalle piene straordinarie. Su questo corrono spesso stradelle e sentieri ottimi per l’escursionismo

- Barena: banco di limo o di sabbia che emerge durante le basse maree

- Bonello: zona che si forma come naturale evoluzione di uno "scanno" e che in genere è ricoperta da pochi palmi d’acqua. Su questa vegeta, in modo continuo, la cannuccia palustre e qui nidificano folaghe, gallinelle d’acqua, germani ed aironi

- Boschina: boschetti delle rive del Po, con salice, pioppo e ontano

- Bosco planiziale: l’antico bosco di pianura, ormai scomparso quasi in tutta Italia e che qui sopravvivere in forma grandiose al Boscone della Mesola

- Busa: è così chiamato il tratto finale di un corso d’acqua nel delta.

- Cavaliere d’Italia: uccello che ha rischiato l’estinzione ma che oggi è facilmente visibile, soprattutto nella Piallassa della Baiona, con le sue caratteristiche ali nere e zampe rosse

- Dune costiere: depositi di sabbia formati in genere dal vento, cementati in genere dalla vegetazione, preziosissimi per la difesa del litorale. Ormai scomparse in tutto il delta per lo sviluppo delle spiagge turistiche, si sono ottimamente conservate alla Bocca di Bevano, nei pressi della Pineta di Classe.

- Garzaia: colonia di ardeidi, famiglia di cui fanno parte gli aironi

- Golena: area tra la sponda del fiume e l’argine maestro in genere soggetta a periodiche alluvioni.

- Idrovora: macchina per pompare l’acqua, fondamentale nelle bonifiche per prosciugamento. Lungo il delta del Po se ne incontrano a decine

- Laguna: tratto di mare, in genere di profondità non elevata, chiuso da una serie di isolotti e lingue di sabbia che, comunque, consentono il passaggio continuo dell’acqua marina.

- Lanca: antico corso del fiume, ancora occupato da acqua stagnante, percorso dalla corrente solo durante le piene e in cui trovano situazioni ambientali favorevoli sia la fauna che la flora palustre.

- Paleoalveo: antico alveo del fiume, abbandonato da molto tempo, a volte da secoli, che in genere viene individuato con fotografie aeree

- Piallasse: residui della grande laguna su cui, anticamente, sorgeva Ravenna. Si presentano come grandi bacini di acqua salmastra collegate al mare tramite una serie di canali artificiali che avevano la funzione di evitare l’interramento dl porto.

- Pineta: boschi in cui la specie predominante è il pino. Lussureggianti le Pinete di S. Vitale e di Classe, ultimi residui della foresta che si estendeva da Cervia al Lamone.

- Sacca: rappresentano ciò che resta di un tratto marino costiero separato poi dal mare aperto da una serie di "scanni" che creano un’insenatura naturale. Molto grande e famosa, sull’Isola della Donzella, la Sacca degli Scardovari.

- Salina: Serie di manufatti costieri in cui viene fatta evaporare l’acqua di mare per ricavare il sale. Nel delta del Po famose le Saline di Comacchio, ormai in disuso, e quelle di Cervia, ancora in attività.

- Scanno: affioramenti sabbiosi-limosi posti all’apice del delta formatosi per l’azione concomitante di trasporto fluviale, correnti marine e maree. Sono le zone dove la vegetazione può essere definita senza ombra di dubbio pioniera, visto che colonizza queste terre vergini.

- Valle: bacino d’acqua salmastra in cui entrata e uscita delle acque e salinità sono regolate artificialmente al fine di favorire l’allevamento del pesce. Grandi valli di pesca sono quelle di Comacchio, Bertuzzi e di Rosolina.

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