L'ITINERARIO IN AUTO

presentazione, prima pagina dell'itinerario

PAGINA 5

cartagalgano_small.GIF (1909 byte) carta dell'itinerario

Da Comacchio si ritorna sulla statale Romea seguendola da qui in avanti sempre, in direzione Venezia. Superato l’abitato di S. Giuseppe  si torna nuovamente a costeggiare la Valle Bertuzzi, ma sul suo lato occidentale.  Quando la statale arriva a Ca' Rossa, località dove vi è il bivio per Lagosanto, ci si può fermare per intraprendere una breve passeggiata sull'argine della Valle Bertuzzi (parcheggiare nel piazzale sterrato sulla destra della statale).

A sud di Comacchio si estende una delle valli da pesca più importanti del Delta del Po: la Valle Bertuzzi. Un tempo questo specchio d’acqua rappresentava un tutt’uno con le sottostanti Valli di Comacchio, ma le bonifiche idrauliche di inizio secolo la separarono da queste ultime creando i pianeggianti campi coltivati che si estendono tra i due grandi bacini. La Valle Bertuzzi, formata da tre distinti specchi d’acqua, rappresenta ancora oggi una delle più sfruttate zone di pesca del Delta del Po anche se questa secolare pratica sta conoscendo ultimamente un forte decremento. Ciò è dovuto all’inquinamento del Po di Volano, il braccio del grande fiume che alimenta di acqua dolce le valli.

Itinerario a piedi nella Valle Bertuzzi

Oltre la Valle Bertuzzi, continuando lungo la statale Romea, si incontra subito l'Abbazia di Pomposa, che merita sicuramente la visita.

Visita dell'Abbazia di Pomposa

Proprio dall'abbazia è possibile compiere una breve digressione, allontanandosi momentaneamente dalla statale Romea per raggiungere Codigoro.

La cittadina, che si allunga principalmente sulla sponda sinistra del Po di Volano, vanta una storia molto antica dato che fu fondata in epoca tardo romana. E' certo, comunque, che i suoi prmi abitanti non ebbero vita facile nel controllo e nello sfruttamento di un territorio invaso da intricate boscaglie e reso insalubre da estese zone paludose. E malgrado i numerosi tentativi infruttuosi di bonifica poco cambiò fino alla fine dell'800. Solo allora fu intrapresa una grandiosa opera di bonifica che sfruttando un gigantesco impianto idrovoro, il più grande d'Europa, riuscì a prosciugare circa 60 ettari di terreno rendendoli adatti all'agricoltura. Per questo oggi Codigoro può essere considerato uno dei più importanti centri economicamente incentrato sui mercati agricoli e sulle industrie alimentari. Malgrado il suo ampliamento e sviluppo la cittadina è comunque rimasta legata al Po di Volano. Ancora oggi le due vie principali, Via Cavallotti e Via XX Settembre, vengono ricordate con il loro antico nome. La prima, la "Strada in giù" segue infatti il percorso discensivo, verso la foce, del Po di Volano e lungo questa si affacciano i palazzi più importanti. La seconda, la "Strada di su", segue il corso d'acqua controcorrente e lungo questa si trovano le caratteristiche, basse case dei contadini e dei pescatori.

Ritornati alla statale Romea la si riprende verso Venezia e, una decina di chilometri dopo, si arriva all'antico borgo di Mesola.

delta53small.JPG (3027 byte)Quando, nel XVI secolo, Alfonso II d'Este si recava per le battute di caccia nei grandi boschi che ricoprivano il Delta del Po, amava riposare nel maestoso castello di Mesola, progettato da Giovan Battista Aleotti. Nel castello che a quei tempi ospitò la corte estense con le sue sfarzose feste e i regali banchetti, oggi sono state allestite sale espositive che illustrano alcuni ambienti del Delta del Po, con una sezione geologica e due acquari con pesci e molluschi autoctoni. Tutto il borgo medievale, quindi, per secoli ed ancora oggi, ha girato intorno al castello, una possente fortezza con quattro torri disposte a raggiera che racchiude un quadrato di base circondato da un sistema di abssi edifici con delta54small.JPG (3282 byte)portici. E proprio percorrendo questi ultimi è possibile essere avvolti da quell'alone storico che circonda tutta la costruzione, anche se quelle che un tempo erano caserme e scuderie oggi sono negozi e ristoranti.

delta55small.JPG (3562 byte)Ritornati alla statale Romea si può subito proseguire con ildelta57small.JPG (3865 byte) ritorno verso Venezia oppure si può imboccare, a destra, la pista per la Torre dell'Abate. La stradella costeggia il canale Bianco ed infine giunge alla torre. La splendida costruzione, ci pregevole fattura architettonica,  fa parte di un complesso dispositivo idraulico, costruito nel XVII secolo per la regimazione delle acque.

Ripresa la statale Romea si continua tra ponti, argini, valli da pesca e area coltivate ritornando, con un veloce  e pianeggiante percorso, a Venezia.

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