Anche le Alpi Orobie, così come altre montagne della fascia prealpina lombarda, durante la Prima Guerra Mondiale furono fortificate dallesercito italiano in previsione di una avanzata del nemico che, poi, non si verificò. In questo caso, però, il pericolo era reale, dato che gli austriaci avrebbero potuto sfondare la linea difensiva dello Stelvio e dellAdamello entrando pericolosamente in Valtellina. Per questo era necessario aprire un secondo fronte, più arretrato rispetto alla prima linea. I crinali delle Orobie vennero così preparati per sostenere lurto di una possibile invasione con la costruzione di trincee, gallerie e altre strutture difensive che, però, non vennero mai utilizzate. Tutti gli alti punti di valico circostante il Passo di S.Marco presentano ancora molte di queste strutture difensive che possono essere raggiunte con brevi escursioni su piste in genere ex militari. |
E il caso, ad esempio, del Passo di Verrobbio, che si apre ad occidente del Passo di S.Marco ed è facilmente raggiungibile con una comoda mulattiera che prende il via da Cà S.Marco. |
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Oppure del Passo di Tartano, che si apre ad oriente del Passo di S.Marco, raggiungibile con una pista ex militare che prende il via da S.Simone (località collegata a Bergamo dalla strada per S.Pellegrino Terme, Lenna, Branzi e S.Simone). In questo caso una tranquilla carrareccia porta prima alla Casera Sessi da dove parte |
la mulattiera che conduce, con un percorso facile e panoramico, fino allalto punto di valico dove sorgono le fortificazioni della Grande Guerra.. |
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