Intro "VAL DI FIEMME A PIEDI"

DESCRIZIONE ITINERARIO 3

L'anello dei laghi di Moregna

da Valmaggiore ai laghi di Moregna, Brutto e  Trote

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Il Lago delle Trote, nella sua conca glaciale

dislivello 980 m tempo totale    5.15 ore
difficoltà itinerario lungo, ma tutto su ampie mulattiere militari itinerario segnato (bianco – rosso n.339, 349, 349b)
carte: Tabacco 1:25.000 n.014 "Val di Fiemme – Lagorai - Latemar"

accesso: Da centro di Predazzo si segue la strada per Cavalese, si supera il Travignolo e, subito dopo, si prende a sinistra la strada per il ristorante Miola e Valmaggiore. Superato il ristorante la via si sterra e sale decisa. Trascurando tutte le vie laterali, chiuse alle auto, si entra nella Valmaggiore, dove la strada continua in leggera ascesa fino a sbucare nel grande prato su cui si adagia la malga Valmaggiore.

cartagalgano_small.GIF (1909 byte) carta dell'itinerario

I Lagorai hanno nei laghi uno dei maggiori motivi d’attrazione. In quest’itinerario se ne raggiungono tre tra i più belli, incastonati in antichi fiemme29small.JPG (5394 byte)circhi glaciali, in un ambiente montano ancora integro. Facile, infatti, l’incontro con il camoscio. In tutta la zona è inoltre praticata una fiorente pastorizia e l’allevamento di cavalli. La salita al Cadinon è priva di reali difficoltà e permette di raggiungere una vetta assai panoramica. Da segnalare che la Malga di Moregna è stata trasformata in un piccolo ma accogliente rifugio, dotato di tavoli, camino e zona notte e che alla Malga Valmaggiore è possibile pranzare.

Parcheggiata l’auto alla malga Valmaggiore (1620 m) si prende, dietro a questa, la sterrata, ex strada militare, che subito entra nel bosco di conifere. Attraversato il Rio di Valbona la pista peggiora le sue condizioni, restringendosi via via a mulattiera selciata. Si risale così un boscoso canalone, incontrando alcune piccole aree prative e salendo sempre, a tratti decisamente e con stretti tornanti. Usciti sulle praterie fiemme27small.JPG (4878 byte)d’altitudine si è ormai prossimi al bivio per il Lago di Moregna. Infatti, un piccolo dosso prativo permette di accedere al circo glaciale del lago, da cui ci si affaccia sull’invaso. Ora si lascia il sentiero principale che sale a tornanti verso il Lago delle Trote per iniziare a scendere a sinistra verso la visibile Malga di Moregna, due edifici uno adibito a rifugio sempre aperto l’altro a stalla per il bestiame.

Passati accanto al rifugio (2081 m, 1.15 ore) si continua in discesa, per traccia libera, portandosi sulle sponde del lago (2058 m). Si aggira l’invaso sulla sinistra, lungo la sponda nord, per poi iniziare a risalire lungo tracce ben marcate dal passaggio del bestiame ma non segnalate bianco – rosso. Passati sotto ad un roccioso sperone si raggiunge il crinale prativo dell’anfiteatro che chiude il lago, si prende a destra e, poco dopo, si confluisce sul sentiero segnato da seguire a sinistra. Questo taglia le conoidi detritiche che scendono dalla Cima di Moregna e, perdendo poca quota, porta ad incontrare il sentiero n.349 sotto la Cima di Valbona. Si segue il sentiero a destra, verso il Lago Brutto, salendo, in un severo ambiente montano, verso lo stretto intaglio che si apre tra la Cima di Moregna, che rimane a destra, e il Coltorondo, a sinistra. Raggiunta la sella (2397 m, 1.15 ore) ci si affaccia sull’anfiteatro del Lago Brutto, invaso che, visto da qui, sconfessa totalmente il suo nome.

fiemme28small.JPG (5393 byte)Si cala quindi verso il fondovalle, si passa sulla destra del lago con uno stretto sentiero che, spesso, sfiora le acque dell’invaso, e poi si risale per aggirare un costone. Oltre questo si rincontra la mulattiera che sale da Valmaggiore (2180 m). La si segue a sinistra (sent. n. 339) e si scende passando poco sopra il piccolo ma pittoresco Lago delle Trote (trascurare il sent. n.334 a destra). Senza scendere al lago ci si tiene in quota e ci si porta sotto la Forcella di Coldosè, dove si lascia, ad un bivio con segnalazioni su grosse pietre (2150 m), il sent. n. 339 a sinistra per il Rif. Refavaie. Tenendosi a destra (direzione Rif. Couriol) si riprende a salire con un largo sentiero che effettua una lunga diagonale in netta salita, poi un paio di tornanti e quindi raggiunge un’ampia sella. Senza superarla si prende a sinistra, lungo il largo crinale in parte prativo e in parte roccioso, arrivando poco dopo in vetta al Cadinon (2322 m, 1 ora). Ritornati al bivio di quota 2180 m si riprende, a sinistra, la mulattiera per Valmaggiore. Questa, larga e ben sistemata, si tiene in quota, supera un passetto e poi scende al dosso soprastante il Lago di Moregna da dove, con la via dell’andata, si torna a Valmaggiore (1.45 ore).

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